[Testo di "Armagnac"]
E sentivo su di me, il profumo di armagnac
Le lenzuola avvolte in mezzo e tu ancora girata di là
Quella la mattina entrava lenta quasi a non volere che
La nostra notte s’interrompesse
Le labbra socchiuse su di me profonde come il mare
La tua biancheria scelta con cura, quella che non si può sbagliare
E trattenevi le parole per zittirmi col tuo corpo
E mi portavi dove ogni uomo è in torto
Due tacchi lunghi nella borsa e l’oscurità
Darsi alla notte ai suoi segreti e le sue vanità
Un padre stanco che dormiva di sotto
Farsi trovare nel letto per le 8
E quel cappotto sopra i lividi e le crudeltà
Dei miei morsi sul tuo collo e le mie libertà
Avere fretta di provare ogni gusto
Il piacere è uno spazio angusto
Leggevi Lolita e pensavi che, era proprio bello il mare
Vedevi gli altri tuffarsi e no, non ti potevi fermare
E mi nascondevi dietro un bacio aspettando che quel mondo lento
Imparasse a nuotare
E sentivo su di me, il profumo di armagnac
Le lenzuola avvolte in mezzo e tu ancora girata di là
Quella la mattina entrava lenta quasi a non volere che
La nostra notte s’interrompesse
Le labbra socchiuse su di me profonde come il mare
La tua biancheria scelta con cura, quella che non si può sbagliare
E trattenevi le parole per zittirmi col tuo corpo
E mi portavi dove ogni uomo è in torto
Due tacchi lunghi nella borsa e l’oscurità
Darsi alla notte ai suoi segreti e le sue vanità
Un padre stanco che dormiva di sotto
Farsi trovare nel letto per le 8
E quel cappotto sopra i lividi e le crudeltà
Dei miei morsi sul tuo collo e le mie libertà
Avere fretta di provare ogni gusto
Il piacere è uno spazio angusto
Leggevi Lolita e pensavi che, era proprio bello il mare
Vedevi gli altri tuffarsi e no, non ti potevi fermare
E mi nascondevi dietro un bacio aspettando che quel mondo lento
Imparasse a nuotare
( Boccaleone )
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